Partecipo da due anni alla conduzione dell'attività chirurgica,nella mia specialità di pertinenza,la chirurgia plastica ,presso la struttura ospedaliera denominata "Ospedale s.Camillo de Lellis" nel distrtto di Nanoro,a circa 2 ore di fuoristrada da Ouagadougou,capitale del Burkina Faso. Il Burkina Faso,ex Alto Volta, è uno degli stati più poveri del mondo.
Carente di qualsiasi tipo di risorsa estrattiva,ha un'economia basata fondamentalmente sull'agricoltura e quindi,a causa delle frequenti siccità, ha una popolazione con una mortalità molto elevata ed un reddito pro-capite molto inferiore ai limiti della sopravvivenza. Da qualche anno i padri Camilliani,coadiuvati dalle suore camilliane e dalla infaticabile presenza di numerosi volontari provenienti da tutta Italia, hanno edificato questa struttura ospedaliera molto semplice ma molto ben organizzata con due sale operatorie,reparti di chirurgia,ortopedia,medicina,una rudimentale radiologia,il reparto di pediatria e uno per i bimbi sieropositivi.
L'attività chirurgica è coordinata da un medico italiano in pensione trasferitosi in via definitiva in Burkina il quale,ad esempio nel mio caso,qualche settimana prima del mio arrivo si occupa di ricoverare i pazienti di competenza del chirurgo plastico all'interno della struttura.
I miei interventi più frequenti sono, a carico dei bambini,le malformazioni congenite,gli esiti di ustioni profonde (per procurarsi cibo,il passatempo preferito dei bambini è bruciare piccole aree di sterpaglie per poi cibarsi degli eventuali piccoli animali quali locuste,piccoli roditori che restanoi intrappolati dal fuoco)..e per gli adulti,tutte le patologie oncologiche cutanee del volto e del corpo, i postumi di grossi traumi,ferite di vario tipo. Abbiamo appena istituito un centro di riferimento per il Paese per la ricostruzione della mammella dopo tumore:è una patologia frequentissima che tra l'altro inizia a colpire ragazze giovanissime che,dopo la mutilazione della mastectomia vengono ripudiate dai mariti e costrette a vivere di stenti ai margini dei loro villaggi.
La ricostruzione permette loro di continuare a vivere una vita pressoché normale senza essere private della loro famiglia. Uno dei nostri prossimi obbiettivi è di istituire un centro per la ricostruzione dopo le mutilazioni genitali purtroppo sempre molto frequenti e radicate nella cultura di diversi popoli africani,in equipe con colleghi ginecologi e psicologi bresciani. La struttura ospedaliera,mancando completamente qualsiasi tipo di Servizio Sanitario Nazionale, vive solo ed esclusivamente delle offerte e dei materiali provenienti dall'Italia che numerosi volontari "elemosinano" a varie strutture pubbliche o private,farmacie,amici. inviandole tramite containers spediti regolarmente dall'Italia e contenenti qualsiasi tipo di materiale sanitario, garze fili di sutura,letti e lampade chirurgiche,ma anche abbigliamento calzature,farmaci,penne….tutto può servire per una delle popolazioni più povere del pianeta.